A quasi un anno dal vertice Italia-Africa, l’Italia continua a rafforzare il suo ruolo di ponte tra Europa e Africa grazie al Piano Mattei.
Il Piano Mattei, presentato dal Governo a gennaio 2024 a Roma, ha visto la partecipazione di 46 nazioni africane e 25 organizzazioni internazionali, testimoniando l’ampio interesse suscitato dal progetto.
L’obiettivo dichiarato è ridefinire i rapporti con l’Africa, adottando un approccio innovativo che si distacchi dalle tradizionali forme di assistenza per promuovere una cooperazione alla pari. Non più aiuti caritatevoli o strategie predatorie, ma una visione condivisa di crescita e sviluppo reciproco, nella speranza di inaugurare una nuova stagione di rapporti intergovernativi.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha da subito mostrato grande attenzione verso l’Africa, rendendo il Piano Mattei un punto cardine del suo programma politico sin dalla campagna elettorale. Da allora, la premier ha intensificato i rapporti con i leader africani, effettuando visite ufficiali in numerosi paesi strategici come l’Etiopia, il Mozambico, la Repubblica del Congo, l’Algeria, la Tunisia, la Libia e l’Egitto. Nel luglio del 2023, il governo ha inoltre organizzato la conferenza su sviluppo e migrazioni, parte del cosiddetto Processo di Roma, un’iniziativa mirata a contrastare la migrazione irregolare attraverso la cooperazione internazionale.
Il piano prevede il coinvolgimento attivo di attori del settore imprenditoriale, istituzioni pubbliche e organizzazioni della società civile. L’idea è creare una sinergia tra la cooperazione internazionale allo sviluppo e il mondo del business, portando avanti progetti che vedano la partecipazione dell’intero sistema paese. In questo contesto, sono stati coinvolti anche SACE, SIMEST e Cassa Depositi e Prestiti, che hanno predisposto strumenti finanziari specifici per supportare le iniziative.
Il Piano Mattei ha una durata quadriennale e prevede un investimento complessivo di 5,5 miliardi di euro. Di questi, 3 miliardi provengono dal Fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi dalle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo. Le risorse finanzieranno una serie di progetti in settori chiave come istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture. Questi interventi sono stati pensati per essere trasversali e complementari tra loro, in modo da generare un impatto diffuso e duraturo.
Attualmente, il Piano Mattei si concentra su nove paesi africani, tra cui Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Costa d’Avorio, Mozambico e Kenya. La scelta è caduta inizialmente su nazioni con cui l’Italia ha già rapporti consolidati, privilegiando il Nord Africa e alcune aree dell’Africa subsahariana. Tuttavia, il piano è stato concepito per essere flessibile e incrementale, lasciando aperta la possibilità di espandere i progetti e coinvolgere nuovi paesi nel tempo, in base agli sviluppi delle relazioni bilaterali e alle richieste delle controparti africane.
L’attenzione dell’Italia verso l’Africa risponde non solo a una logica economica, ma anche alla necessità di affrontare sfide comuni come la gestione dei flussi migratori e la sicurezza energetica. La vicinanza geografica rende l’Italia naturalmente predisposta a fungere da punto di connessione tra i due continenti, un ruolo che si traduce concretamente nello sviluppo di nuove infrastrutture per il trasporto di gas naturale dai paesi nordafricani. Questo asse energetico rappresenta una delle priorità del governo, soprattutto alla luce della necessità di ridurre la dipendenza dalla Federazione russa.
Nonostante il potenziale attualmente inespresso, l’Africa rappresenta ancora una piccola quota degli scambi commerciali italiani. Ad oggi, il continente africano assorbe solo il 3,1% dell’export italiano e il 6,6% dell’import, con relazioni dominate quasi esclusivamente dal settore energetico. I primi dieci partner commerciali africani, tra cui Algeria, Libia, Tunisia ed Egitto, rappresentano il 90,6% degli scambi totali con l’Africa. Inoltre, il numero di imprese italiane operanti nel continente è rimasto stabile negli ultimi anni, segno di una certa diffidenza che il Piano Mattei mira a superare.
Il Piano Mattei rappresenta quindi una straordinaria opportunità per rilanciare il ruolo dell’Italia in Africa e rafforzare la nostra posizione a livello internazionale. Con un approccio pragmatico e inclusivo, l’Italia ambisce a costruire relazioni durature che vadano oltre l’aspetto economico, contribuendo allo sviluppo sostenibile e alla stabilità del continente africano.